Progetti
1990-1996
Concorso Internazionale per il Nuovo Museo dell'Acropoli
Atene
Con: Manfredi Nicoletti
Collaborazione: Piero Gandolfi, Kevin Davis
Progettazione strutture: Michele Mele
Progettazione impianti: ENETEC srl
Semplici sono le "idee forza" del progetto, risultato vincitore del Concorso Internazionale, bandito dal Ministero della Cultura del Governo Greco, su impulso dell'indimenticabile politico-artista, Melina Mercouri, con oltre quattrocento partecipanti.
Lo "Spazio Partenone", cuore del Museo, invenzione astratta d'un vuoto che riproduce le dimensioni del tempio, le cui sculture sono esposte nello stesso rapporto spaziale della collocazione originale: viste dal basso, come nel passato, o da vari piani a livello delle metope del fregio e dei frontoni.
L'"occhio" perfora la lastra di copertura, unico caratteristico elemento che collega lo spazio interno e le sculture con la loro origine, mettendo in essere un astratto dialogo tra il tutto e i suoi frammenti. Il "Podio", una sistemazione artificiale "geologica", mette in continuità il nuovo museo con la struttura edilizia urbana e le curve di livello, architettonicamente interpretate, della base del Sacro Colle.
All'interno, la veduta focalizzata sull'Acropoli organizza i livelli secondo una sequenza cronologica, spazialmente dominata dal vuoto ideale del Partenone. Il percorso sottolinea tale direzione visuale: dai livelli inferiori, con i reperti più remoti, sale ai più recenti, gradualmente accostandosi all'immagine dell'Acropoli odierna. Alle due estremità del percorso, in sommità o in basso, lo sguardo si apre su una sintesi dell'intera storia dell'Acropoli.
Così i ruderi divengono tutt'uno col materiale e con la secolare realtà del luogo donde hanno origine. Dalla cima dell'Acropoli si vedrà - in mezzo al caotico paesaggio urbano - un occhio misterioso che guarda la Collina Sacra.
Lo sviluppo del progetto, in numerosi anni di studi, integrazioni, varianti, era giunto al livello richiesto per l'appalto generale; allorché il governo greco, prendendo lo spunto da ritrovamenti archeologici, che in precedenza erano stati, solennemente, giudicati ininfluenti, ha richiesto una variante e sostenuto che, per le norme europee, dovesse essere eseguito un nuovo Concorso internazionale, ma in lingua ufficiale greca. Espletato rapidissimamente, con pochissimi partecipanti, e vinto dall'architetto greco Michalis Fotiadis associato a Bernard Tschumi.
1990-1996
Acropolis Museum Competition
Athens
The Acropolis Museum was conceived as an eye on the Acropolis, "sank" into the ground in which it is deeply rooted. The aura of the place inhibits a loud voice and the roof, which is the only element to emerge, consists of nothing more than a rectangular slab of stone which splits the low-lying base of a rather organic distribution of volumes.
The goal was to create a non-architecture, a sort of artificial geology untouched by the ephemerality of time. From the history of the temples to the solidity of an artificial nature, called on to preserve memory and to engage in a direct dialogue with the history of the Acropolis.
Open on the smooth sloped roofing of the museum in front of the sacred rock is the eye: a semicircular orbit protected from the sun, with a view of the Parthenon, which is projected into the interior space. In the Museum such findings as pediments, metopes and remarkable convex friezes, are exposed in a rectangular space with the same dimensions of the Parthenon.
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